Relazione e documento programmatico sulle politiche ambientali

Pubblicato: 17 agosto 2010 in Uncategorized
Noi giovani democratici di Scafati crediamo che sia prioritario incentrare una politica di sviluppo ecosostenibile della città. Intendiamo preservare la qualità e la quantità delle risorse naturali di cui disponiamo, attraverso azioni mirate all’ecoefficienza, che non compromettano in alcun modo le possibilità di sviluppo delle nostre future generazioni.
Non siamo noi a dirlo ma il mercato: la green economy sarà nel prossimo decennio ciò che ha rappresentato la rivoluzione informatica negli anni ’80.
Crediamo fortemente che il nostro futuro dovrà essere in intimo contatto con azioni, comportamenti e abitudini ecocompatibili, capaci di soddifare i bisogni delle attuali generazioni senza inficiare sulla qualità di vita dei nostri figli. Ma c’è di più: un inversione di rotta delle nostre abitudini, viziate da una società compulsivamente consumistica, non è un gesto eroico ma una possibilità, un grande atto di responsabilità con potenzialità che si estendono fino a poter rappresentare una risposta alla crisi nel nostro paese.
Una corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti, l’efficienza energetica, le fonti di energia rinnovabili, le bioproduzioni e le biostrutture sono le sfide lanciate alla società attuale; chi le raccoglierà ne sarà protagonista, chi si attarderà sarà destinato a rimanere ai margini.
E’ preoccupante come il nostro paese si stia marginalizzando facendo ancora troppo poco in questo senso, e come quel poco che di buono è stato fatto sia scarsamente pubblicizzato.
Vogliamo riportare qualche numero per avvalorare la gravità della situazione:
Un miliardo e mezzo di euro: a tanto ammonta l’ammenda per l’Italia rea di non aver attuato i parametri del protocollo di Kyoto, fino al 2008. Secondo il dossier Kyoto, elaborato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, tra i Paesi industrializzati che hanno ratificato il trattato, l’Italia risulta, come al solito, all’ultimo posto, dato che non ha preso alcun tipo di provvedimento serio per ridurre l’inquinamento. Anzi, ha fatto solo danni. Dai primi due anni da quando il Protocollo è stato firmato, Germania e Gran Bretagna sono state le due nazioni che più si sono impegnate per ridurre l’inquinamento, ottenendo un vero e proprio abbattimento delle emissioni. L’Italia è stata l’unica nazione in cui queste emissioni, anziché diminuire, sono aumentate.
E’ paradossale pensare che la crisi economica sia stata un bene per il nostro Paese, ma purtroppo è così. A causa dell’elevato costo del petrolio e del fatto che le persone viaggiano meno in auto, consumano meno ed inquinano meno, dalla scorsa estate fino ad oggi in Italia si è potuto registrare un calo improvviso delle emissioni. Calo che però non è seguito a proveddimenti politici, ma soltanto a fattori esterni, che hanno portato le persone a risparmiare, anche in termini di emissioni.
Entro il 2012 l’Italia si deve necessariamente rimettere in riga (dovremmo scendere al 6,5% di emissioni in meno rispetto al 1990, che significa diminuire circa del 15% le emissioni attuali). Solo così si potrà evitare di pagare la salatissima multa che, fino ad allora, sarà cresciuta fino a far sembrare il miliardo e mezzo attuale soltanto degli spiccioli.
L’eco-sostenibilità crediamo sia un dovere ma anche un’occasione di crescita economica : una scelta vincente per le aziende che puntano sulle tecnologie pulite.
La situazione ambientale è allarmante, infatti da recenti ricerche è emerso che il consumo di risorse nel mondo è superiore al 130% della capacità globale della terra; ciò significa che, attualmente l’umanità avrebbe bisogno di 1,3 volte il pianeta per sostenere i propri consumi e assorbire i propri rifiuti. Secondo le attuali stime di crescita economica, demografica, di emissioni di C02 e di consumi, nel 2050 i pianeti necessari dovrebbero essere più di due. Dal punto di vista economico, le conseguenze di un intervento parziale delle istituzioni sono allarmanti: i costi che l’Italia sopporta per lo sforamento dei limiti previsti dal trattato di Kyoto sono pari a 3,6 milioni di euro al giorno, ovvero 1,3 miliardi di euro all’anno. Le implicazioni economiche del climate change mettono così in luce la serietà del problema e allo stesso tempo devono essere motore di cambiamento nell’atteggiamento di individui, aziende e governi. L’ambiente infatti , è un bene comune che deve essere tutelato da tutti ma soprattutto dalle imprese che, con l’innovazione, hanno la possibilità di ottimizzare il proprio business in modo eco-sostenibile e di risparmiare grazie alle energie rinnovabili.
E’ interessante comunque notare una lenta inversione di tendenza:la nuova generazione di consumatori inizia a richiedere prodotti, non più semplicemente “belli e sicuri” ma anche “etici”, ovvero rispettosi di ambiente, uomo ed ecosistema. Ciò sta imponendo alle aziende di cambiare le proprie strategie e adottare nuove soluzioni per rispondere alle esigenze di mercato. In questo senso l’eco-sostenibilità è un dovere, ma anche un’occasione di crescita economica per le aziende che puntano sulle tecnologie pulite. Crediamo sia una buona strategia di promozione e sensibilizzazione partire dal basso attuando una politica bottom-up, e proprio per questo crediamo che sia essenziale il ruolo degli enti locali, e la spinta benefica che può giungere da una popolazione di giovani sensibili e informati.

L’obiettivo che ci proponiamo, nei limiti delle nostre possibilità, è quello di rinnovare il linguaggio e gli stumenti della politica affinchè si possa assistere ad un vero e proprio cambiamento, dando l’esempio di un passaggio da una società consumista compulsiva ad una società di consumatori consapevoli, da un business improntato solo al profitto ad un business etico. Inoltre possiamo constatare che nella nostra stessa città le politiche energetiche non sono una priorità, così come non lo sono tutte le attività volte a fornire servizi e a riservare un futuro migliore alla nostra popolazione.
Abbiamo scoperto che la superficialità nel trattare questi temi è in accordo con la mancata redazione di un importante strumento di analisi e sintesi della situazione ambientale cittadina. Una disposizione del lontano 1991 obbliga i comuni con una popolazione superiore alle cinquantamila unità a redigere il cosiddetto PEC, il Piano Energetico Comunale.
Questo strumento ha lo scopo di formalizzare, incrementare e sostenere tutte le attività volte all’ottimizzazione del consumo energetico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili, fissandone gli obiettivi su diversi aspetti legati ai consumi energetici ed all’impatto ambientale.
Il Piano Energetico Comunale è importante perchè ricopre un ruolo di connessione tra le abituali politiche di sviluppo degli enti locali e le attività di innovazione sostenibile. All’interno del PEC, è inoltre prevista la redazione di un “bilancio energetico e ambientale” del territorio di riferimento.
Questo bilancio può tornare utile per tracciare e definire gli scenari e le azioni concrete da mettere in campo per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità indicati dal documento e pianificare l’introduzione di tecnologie più efficaci sul piano dei consumi e più efficienti nella produzione di energia. Un piccolo esempio mostra come la nostra amministrazione non abbia alcuna sensibilità in tale direzione: i lavori di ristrutturazione dell’illuminazione pubblica, hanno avuto come unico parametro di progetto l’aspetto estetico, quadruplicando il numero di punti luce per unità di superficie presenti sulle nostre strade, ovviamente non integrandoli con alimentazione ottenuta da fonti di energia rinnovabile.
La nostra sensibilità verso queste tematiche ci ha portato a stilare una serie d’iniziative, e bozze di progetti che andranno ad integrare la nostra agenda politica:
• Autosufficienza energetica degli edifici comunali
In vista del recente programma operativo interregionale per le energie rinnovabili e il risparmio energetico interamente dedicato alle regioni del sud Italia, che consente di accedere a fondi europei destinati a interventi a sostegno della produzione di energia da fonti rinnovabili nell’ambito dell’efficientamento energetico degli edifici e utenze energetiche pubbliche. Crediamo che la nostra amministrazione, e tutti gli enti amministrativi regionali, abbiano a tal punto l’obbligo di presentare progetti validi a sostegno dell’ autosufficienza energetica delle proprie strutture. Il piano inoltre fornisce una doppia forma d’incentivazione: sia per la produzione di energia elettrica, sia per la produzione di energia termica, e a qualunque intervento integrato che miri alla riduzione degli sprechi energetici, i quali attualmente per l’obsolescenza dei sistemi e per un uso non consapevole di questi sono effettivamente enormi.
Per tali motivi crediamo sia possibile, favorevole e prioritario un atteggiamento lungimirante da parte delle nostre attuali amministrazioni che punti a valorizzare gli incentivi europei, dimostrandosi responsabili e capaci di azioni virtuose, e stimolanti per la cittadinanza rispetto al tema ambientale. Chiederemo che venga messo all’ordine del giorno dei prossimi consigli comunali questo tipo d’iniziativa facendo pressante leva sui nostri rappresentati comunali.

• Campagna di sensibilizzazione per l’accesso agevolato alle energie rinnovabili

Abbiamo in mente una azione di sensibilizzazione per la nostra città mirata a far conoscere l’opportunità offerta dal nuovo conto energia in materia di fotovoltaico, non solo valida da un punto di vista etico, ma diremmo come vera e propria possibilità d’investimento. In Campania moltissime banche hanno aderito a una convenzione nazionale che offre possibilità di accesso a credito agevolato per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici che, sommati agli incentivi forniti dal GSE, consentiranno a chiunque la possibilità di installare un impianto sul proprio tetto. Inoltre di una detrazione fiscale al 36% e, non più purtroppo al 55% come fissato dal vecchio governo Prodi, godono gli impianti solari termici (per la produzione di acqua calda sanitaria), e qualunque intervento volto a rendere efficiente energeticamente le nostre case. La struttura dei nostri tetti, raramente a falda, e i valori d’insolazione medi sulla nostra città ancora una volta possono essere l’opportunità di business per famiglie e imprese, oltre che una vera e propria “ventata di aria fresca” per la nostra atmosfera.

• Monitoraggio costante
Chiederemo la realizzazione di una stazione di monitoraggio ambientale automatizzata nella nostra città, con upload diretto e in real time su un portale internet dedicato, sul quale, successivamente alla realizzazione degli impianti solari su scuole uffici e edifici pubblici, potranno essere monitorate le produzioni energetiche da rinnovabili e fissati gli obiettivi e i bilanci energetici periodici. In tal modo si avrà uno screening costante sui dati d’ inquinamento, e un trend sull’ecosostenibiltà della nosta città.
• Servizio di trasporto pubblico ecologico su gomma
Si vuole venire incontro ad una forte esigenza della popolazione scafatese, che si vede quotidianamente scontrarsi e avvilirsi per il problema del traffico. Si propone un servizio di trasporto pubblico su gomma rispettoso dell’ambiente, che ha come obiettivo principale di portare un alleggerimento della densità di traffico cittadino, accorciare le distanze tra le periferie, ahimè trascurate rispetto al centro, non gravando sull’inquinamento ambientale, ma anzi contribuendo alla riduzione delle polveri sottili e degli ossidi di azoto che rappresentano il maggior nemico per la nostra salute. Aziende italiane come Irisbus e Iveco producono e hanno in fase di sperimentazione in alcune grandi città italiane come Torino e Milano veicoli a diesel che inquinano 100 volte in meno rispetto ad un attuale bus, veicoli ibridi elettrici-diesel, o veicoli a metano, utilizzati già ampiamente anche nel comune di Napoli. Crediamo che la struttura del nostro territorio possa consentire un servizo navetta cittadino molto efficiente, e la logistica del trasporto può essere pensata di tipo radiale, così da sfruttare l’attuale punto di convergenza dei bus come stazione centrale, e a raggiera, e in modo indipendente ciascun bus può raggiungere attraversando il centro le diverse periferie. La recente costruzione di un distributore di metano nel nostro territorio aumenta le possibilità per un trasporto cittadino ecocompatibile.

• Fiume Sarno
Siamo stati e saremo sempre vigili e informati sull’annosa questione che riguarda il nostro fiume. Nei limiti delle nostre possibilità, cercheremo d’incentivare qualunque cosa di concreto si possa fare per migliore le sempre più pessime condizioni di questo fiume. Per il momento ci mobiliteremo per forzare la nostra amministrazione a operare un intervento di manutenzione straordinaria dei canali che attraversano il centro cittadino. Le acqua paludose e stagnanti con l’avvicinarsi dell’estate, e a maggior ragione considerando le densità abitative del centro, rappresentano una seria minaccia per la salute dell’intera popolazione.

• Raccolta differenziata

Abbiamo sempre creduto che la raccolta differenziata non sia un impegno, ma il più naturale gesto quotidiano che ciascuno di noi dovrebbe compiere. Evidentemente non abbiamo ancora la giusta maturità, considerando che, la percentuale di rifiuti differenziati nella nostra Scafati è ancora bassissima. C’è inoltre un dato significativo: la percentuale più alta di differenziazione proviene dalle periferie e non dal centro. Crediamo allora che, oltre a una giusta rieducazione al perché della differenziata, e quindi a campagne di sensibilizzazione, incontri tematici ecc. ci sia bisogno anche di meccanismi incentivanti per aumentare l’effetto medio complessivo. Allora sulla base di alcuni modelli virtuosi del nord Italia, si vuole proporre la “raccolta differenziata a punti”, non però nella forma misera e viziata proposta dal nostro comune che non sta funzionando affatto; pensiamo invece che i punti debbano essere accumulati giorno per giorno su tutte le tipologie di rifiuti e in automatico, grazie al codice a barre identificativo associato a ciascuna busta e/o cassonetto distribuito per ogni famiglia. I premi saranno dei veri e propri sconti proporzionali alla quantità di punti raccolti sull’imposta comunale per i rifiuti.
Siamo convinti che il rispetto dell’ambiente, in ogni sua forma, non sia un gesto eroico, ma un opportunità per riservare a noi e alle future generazioni un mondo più sano che possa continuare ad essere fonte di risorse.

Giovani democratici Scafati
Presentazione della relazione e delle linea programmatica

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